Parto cesareo...la mia esperienza

Un giorno, una mia amica, collega Dr.ssa Tornello, mi ha chiesto un breve racconto sull'esperienza cesareo e così condivido anche qui... vista l'esplosione di pance di persone a me care in questo periodo... 

Questo racconto è per quelle persone che pensano sia meglio il cesareo al parto naturale. Se posso dare un consiglio... se tutto va per il meglio e non ci sono complicazioni di alcun tipo, non fate la scelta del cesareo, ma affrontate il parto in maniera naturale. Chi, come me non ha avuto scelta, non sceglierebbe mai di sottoporsi ad un intervento.


Dieci anni fa la prima gravidanza, nella mia testa frullava qualsiasi cosa! Fantasticavo su tutto, sul suo aspetto, su come sarebbe stato il momento del parto, il primo giorno a casa tutti e 3 insieme, la prima uscita, il primo bagnetto e così via, ma soprattutto pensavo al giorno del parto. Desideravo un parto naturale e possibilmente in acqua. Non volevo l’epidurale e immaginavo la faccia di mio marito terrorizzato che mi teneva la mano e mi faceva forza. 

Il 16/03/2006, giorno della scadenza, sento qualche contrazione e dopo un paio d’ore più niente. Il giorno dopo, avevo già prenotata la visita di controllo, mi reco in ospedale e la ginecologa preferisce ricoverarmi senza alcun motivo apparente. Tutta la notte mi monitorano facendomi il tracciato e così fino alle h 12.00 del 18/03 che i battiti del bimbo, improvvisamente da 140 scendono a 40! Nel giro di pochissimo mi ritrovo circondata da una decina di persone tra medici e ostetriche. In meno di cinque minuti ero in sala operatoria…cesareo d’urgenza! e chi ci aveva mai pensato! Ero spaventata, agitata, sola…piangevo e attendevo di sentirlo piangere. L’intervento va benone, il mio bambino era salvo! Lui sale in camera, e a prenderlo in braccio prima di me, il papà , la nonna e alcune “zie”… a me stavano ricucendo nel frattempo!
Finché hai la flebo e l’anestesia ancora in circolo, sembra tutto abbastanza facile, ma quando finisce l’effetto, iniziano i dolori! mi accorsi di avere il catetere e un enorme pannolone fastidioso solo dopo parecchio tempo.. non riuscivo a muovermi come volevo, mi lavavano con la padella e mi incitavano a fare aria, altrimenti non potevo mangiare! 
Ciò che mi ha reso più triste però è che non sono stata la prima a cambiare il pannolino, a medicare il cordone, a cambiare la tutina e fare tante altre cose. Non riuscendoti ad alzare subito, fai fatica anche solo a prenderlo e riporlo nella culla, a fianco del tuo letto. 
E’ un intervento a tutti gli effetti e i 40° in ospedale, con le calze anti trombo mi hanno innervosita ulteriormente e durante l'orario di visita, soprattutto il primo giorno, non volevo nessuno! (tranne il papà ovviamente).

Passano 6 anni ed arriva un fratellino!
Ovviamente speravo in un parto naturale perché dopo sei anni era assolutamente fattibile…ma la scadenza viene oltrepassata, le contrazioni non arrivavano e non possono in alcun modo indurmi il parto, perché la ferita si sarebbe potuta lacerare e così secondo ricovero. Questa volta però, mi preparano con più calma!
Con l’inserimento del catetere arrivano le contrazioni! una dietro l’altra a distanza di pochi minuti. Il primario incredulo mi chiede se me la sento di affrontare il parto naturale e ovviamente SI! così mi tolgono tutto e con l’estrazione del catetere ecco che finiscono anche le contrazioni. (Pazzesco, nessuno ha saputo spiegare il perché, ma è davvero successo). Così, il cesareo, slitta al giorno dopo, il digiuno continua e il 22/06/2012 nasce il secondogenito. 
A fine effetto flebo e anestesia, il dolore è ancora più forte, lo sconforto è lo stesso invece e in più, siccome ci sono complicazioni, trasferiscono il bambino in un altro ospedale, attrezzato di terapia intensiva e così mi sono sentita ancora più impotente, non solo non potevo cambiargli il primo pannolino, ma non potevo nemmeno prenderlo in braccio e tenerlo con me nel letto. 
Contro il parere di ogni medico, firmo le dimissioni per raggiungere il bambino. Non ho un letto nel nuovo ospedale e posso stare al suo fianco su di una sedia, solo di giorno, di notte mi mandano a casa. La ferita non guarisce per niente, tanto che non possono togliermi i punti e mi rimandano ad una settimana dopo. Ho riportato le conseguenze per un anno. Si era formato un’ ematoma al di sotto del taglio e i dolori sono stati sempre presenti. Avessi fatto un parto naturale, sarebbe stato tutto diverso! 

Ad ottobre 2013, con grande stupore, scopro di essere incinta per la terza volta ed essendo passato così poco tempo dall’altro parto, mi rassegno all’idea di dover fare ovviamente il terzo cesareo. E’ però un cesareo programmato, per cui ho nove mesi di tempo per abituarmi all’idea..anche se so benissimo a cosa andrò incontro. Il 16/07/2014 nasce la sorellina con la camicia (porta bene dicono). Sono ormai al quarto intervento, l'utero è sottilissimo, passa ancora più tempo prima di poter raggiungere la mia bimba in camera! L’operazione marsupio è stata fatta dal papà! 
La ripresa è stata ancora più lenta e i dolori ancora più forti.




Commenti

  1. Non so la differenza! Ma solo potrei dire che i cuccioli nostri sono il senso di vita. Io ho partorito al estero con precisione in una clinica Ucraina del prof Feskov situata nella città di Kharkiv. Eseguendo il trattamento FIVET, e dirò di più che un ottima clinica. Personale eccellente. Grazie a loro oggi abbiamo la famiglia in completo.

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